Ho amato profondamente una pellicola del compianto regista Carlo Mazzacurati, LA GIUSTA DISTANZA, appunto, del 2007, girata nelle nostre splendide terre del delta del Po. Una ordinaria quanto cinica storia di quotidianità, che si staglia nel vissuto dei protagonisti evidenziando la forza evocativa dell’illusione, del convincimento, del PRE-CONCETTO, del PRE-GIUDIZIO.
Davvero difficile prendere la GIUSTA DISTANZA da ciò che ha valore e da ciò che è degno di considerazione. In un coacervo ipnotico e schizofrenico di messaggi salvifichi, la SCELTA spesso è irrimediabilmente compromessa. La psicologia della comunicazione pubblicitaria va ad aprire quei cassettini del nostro cervello depositari di emozioni, bisogni repressi, frustrazioni, ambizioni, e, senza renderci conto del processo già innescato, abbiamo già creduto di DECIDERE. In tutto questo la partecipazione sta a zero. Procediamo con acquisti compulsivi per nulla basati sulla reale necessità ma sul benessere psicologico indiretto che ne traiamo. Lo sentite quel solletico sotto i polpastrelli che si muovono sulla tastiera?, state già pensando alla serata post lockdown e la voglia travolgente vi inebria, pensate alle chat con le amiche in cui si parlava proprio di quello, tornate ai vostri polpastrelli, sembrano stregati, la mente è offuscata e suggestionata da messaggi, slogan, relazioni personali, proibizioni, aspettative. AGGIUNGI AL CARRELLO! Intanto lo metto qui… E’ FATTA, si è innescato un processo di non ritorno, con un sorriso ebete ci stiamo beatamente crogiolando nel nostro coccoloso appagamento.
Allora qual è LA GIUSTA DISTANZA emotiva? Il punto di vista che ci consenta di SCEGLIERE CONSAPEVOLMENTE.
Ogni individuo ha un proprio modo per elaborare e agire, ma se vogliamo creare una RELAZIONE con il nostro GROUP TARGET dobbiamo allinearci al nostro interlocutore, conoscerlo, farci conoscere, osservarlo, farci osservare.
SENZA TRUCCO E SENZA INGANNO.
L’importanza del racconto, della storia, dei messaggi e degli slogan deve rappresentare una chiara azione evocativa ma NON DEVE esaurire la soluzione di convincimento all’acquisto. Il FOCUS deve essere sempre sul prodotto o servizio, in un rapporto indissolubile che non può essere escluso.