Secondo gli psicologi David Dunning e Justin Kruger il mondo si divide in due tipi di persone: da un lato c’è chi ne sa poco e niente e SOVRASTIMA le sue capacità; dall’altro lato, c’è chi è molto competente e invece SOTTOSTIMA il suo livello di conoscenza.
Non a caso esiste una frase – una vera e propria perla – che puoi memorizzare per cogliere la vera essenza dell’effetto Dunning-Kruger: più sai, più sai di non sapere.
Con l’avvento di Internet, milioni di persone accedono con estrema facilità ad un bacino di informazioni pressoché illimitato. Ecco allora che quotidianamente ci imbattiamo in SUPER mamme GIRL POWER che dispensano perle di saggezza con atteggiamento mistico, in una sorta di trasfigurazione genitoriale, abbinate ai SUPER ESPERTI di qualsiasi cosa, attualissimi i virologi laureati alla facoltà di Fb, autoproclamati erogatori di verità, con imposizione di mani e piedi…, dagli ARRABBIATI con chiunque osi commentare o non commentare i propri post, ai FRUSTRATI forever.
Ma dove nasce questa illusione di superiorità?
Per scoprirlo dobbiamo andare a Pittsburgh nel 1995.
Un tale, McArthur Wheeler, sta rapinando una banca della città dello Stato della Pennsylvania: è la seconda banca che sta derubando nella stessa giornata e lo sta facendo a viso scoperto, indifferente alle telecamere di sorveglianza e alle conseguenze di un suo riconoscimento.
McArthur infatti ha un piano. C’è un solo problema: McArthur è un idiota e non sa di esserlo.
Andiamo indietro di qualche giorno.
Wheeler è a casa di un amico. L’amico, per impressionarlo, decide di mostrargli un “trucco di magia“, imparato di recente: prende una penna, sostituisce l’inchiostro con del succo di limone e inizia a scrivere su un foglio di carta. Il foglio sembra rimanere immacolato, ma appena Jack lo avvicina ad una candela, iniziano ad apparire le sue scritte.
McArthur rimane sbigottito e viene fulminato da un’intuizione, un’intuizione che gli cambierà la vita (in peggio).
Tornato a casa, il nostro illuminato inizia a cospargersi il viso con del succo di limone e, visto che non è uno sprovveduto, si accerta che la sua intuizione sia corretta scattandosi un “selfie” con una Polaroid.
Vuoi per un’inquadratura sbagliata o per un difetto della macchina fotografica, la foto che esce dalla Polaroid è vuota.
McArthur ha avuto la sua conferma: il succo di limone lo ha reso invisibile, nessuno potrà fermare il suo piano criminale!
Ma torniamo al giorno delle rapine.
Wheeler è ormai tornato a casa col bottino. Sta gongolando non solo per i soldi, ma anche per la genialità del suo piano, quando all’improvviso sente sbattere con violenza alla porta: è la polizia.
È incredulo: come sono riusciti a scoprirlo così in fretta? È sicuro di aver cosparso ogni centimetro del suo viso col succo di limone ed è stato attento a non avvicinarsi a nessuna fonte di calore quando era nelle banche.
Cosa non ha funzionato?!
Ma ad essere ancor più increduli sono gli stessi poliziotti. In centrale, il rapinatore appare talmente sincero nel raccontare l’esperimento dell’inchiostro invisibile e il test con la polaroid, che gli inquirenti giungono alla conclusione di trovarsi di fronte ad un vero e proprio idiota che si credeva un genio del crimine.
Gli studi di David Dunning e Justin Kruger sul paradosso dell’ignoranza prendono spunto proprio da questo fatto di cronaca.
Conclusioni: Chi è stupido e impreparato si sopravvaluta; al contrario chi è intelligente e si sta formando seriamente tende ad avere dubbi sulle proprie abilità.
Come non cascare nell’effetto Dunning-Kruger:
Ecco 3 consigli pratici per riuscirci:
- IMPARA A SCEGLIERE LE TUE FONTI
Se vuoi davvero sviluppare il tuo pensiero critico ed evitare di essere vittima dell’effetto Dunning-Kruger, scegli con attenzione le tue fonti. Non limitarti a reagire come un burattino dopo aver letto di sfuggita un titolo. Controlla sempre la fonte di un post: a volte basta verificare il sito che ha condiviso la notizia.
- LEGGI
Una volta che avrai imparato a selezionare con attenzione le tue fonti: leggi.
- NON SOTTOVALUTARE LA FORZA GENTILE DELL’UMILTÀ
In un mondo che ci insegna ad urlare le nostre verità assolute, riscoprire la forza gentile dell’umiltà può essere rivoluzionario.
Mi è venuto di scrivere questa pillolina sull’effetto Dunning-Kruger ripensando ad un fatto che mi è capitato ieri su Fb. Leggevo un post di una nota testata giornalistica dove venivano riportate le dichiarazioni rese dalla produzione di una nota trasmissione televisiva in merito ad uno spiacevole fatto occorso ad un musicista del programma. Ho espresso la mia personalissima opinione con toni pacati e con il senso super sintetizzato CHI E’ SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA. Sapete quando avete la netta consapevolezza che non dovreste fare quella cosa, che ve ne pentirete immediatamente, perché VOI ve ne guardate bene dal farvi inghiottire dall’inevitabile, e finchè ci state ancora vagamente pensando, il vostro invio è già cliccato, e la vs opinione sta bella bella lì, pronta a farsi sbranare nella fossa dei coccodrilli. Carne fresca servita sul piatto d’argento. In sequenza sono arrivati gli esempi più qualificanti del fenomeno d.k.: l’hater indignato che ha adottato la parola Vergogna! come regina delle sue espressioni sui social, a questo ne segue una seconda categoria che decide di farti i raggi x, A TE E TUTTI QUELLI COME TE! Poi la fenomenologia più misera, quella che pur di elemosinare un senso di appartenenza inconsistente si schiera politicamente – A PRESCINDERE – ed ogni giorno scende in battaglia per portare a casa l’ultimo post di reciproche offese con la stessa categoria schierata dalla parte opposta.Fine modulo
Dopo una decina di minuti di malata curiosità sul confine della mente umana, ho abbandonato queste letture così arricchenti, sono scesa a farmi un buon caffè addentando quel biscotto allo zenzero che adoro…eh..queste son soddisfazioni!
Ecco! La caffeina mi ha acceso uno stimolo, ho deciso che domani scriverò sullo stesso post ai “MIEI NUOVI AMICI”, dicendo loro che hanno ragione, ringraziandoli di avermi aperto gli occhi. Voglio avviare un mio personale esperimento sociale…. ma scommetto che voi sapete già come andrà a finire… e, francamente… anch’io… uff, com’è prevedibile e noiosa la vita!